di Solange Distefano Pozzuoli
È in uscita in questi giorni il nuovo libro di Solange Distefano Pozzuoli, A letto con il depresso, tutta la verità, vi prego, sui francesi (Edizioni Creativa). Si tratta di una commedia brillante in cui una coppia sposata fa emergere alcune dinamiche tipiche, al tempo stesso della coppia odierna, ma anche delle complesse relazioni fra Italia e Francia. Diversità, amori forti eppure impossibili per via di certe inconciliabili differenze, sono lo sfondo per un gioco di passioni in cui cultura ed ironia non cessano di dialogare. Sul fondo, un tema molto importante che è quello della depressione. Un fenomeno ormai globale, definito addirittura: il male del secolo.
A letto con il depresso: libro
Il tema della depressione viene affrontato nel libro di Solange Distefano Pozzuoli con ironia e garbo.
Una patologia psicologica estremamente diffusa a livello individuale (almeno una volta nella vita, ogni individuo ne è toccato), ma presente anche all’interno di consolidate dinamiche di coppia. Ed appare pure essere “contagiosa” come sembra voler dimostrare l’autrice nel suo libro. Il tratto ironico del testo consente, ciononostante, di affrontate temi importanti all’interno di un matrimonio multiculturale. Ed è un’occasione per riflettere sui legami di coppia e come i ruoli possano essere ridefiniti in maniera più sinergica. In altri termini, per ovviare al declino delle relazioni umane, la scrittrice sembra suggerire che la revisione dei ruoli fra uomo e donna sia un passo delicato ma fondamentale, assieme al dialogo che, in una coppia multiculturale, non sempre avviene allo stesso livello.
Tutta la verità, vi prego, sui francesi.
In una società sempre più globale, affrontare il tema della diversità sociale appare imprescindibile, dato l’aumento vertiginoso delle coppie multiculturali. Sempre più spesso, infatti, le relazioni di coppia sono segnate a livello profondo da culture che non sempre sono in grado di assimilarsi. A letto con il depresso, tutta la verità, vi prego, sui francesi narra proprio il bisogno non accolto di comprensione fra coniugi, in cui si innesca anche una forma non propriamente esplicitata di rivalità culturale. In definitiva, a salvare le sorti delle relazioni c’è solo, forse, la consapevolezza mista ad una profonda ironia, due grandi antidoti a un mondo che cambia talvolta troppo in fretta.