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Dipendenza Affettiva, perché si crea?

Dipendenza Affettiva
Tempo stimato di lettura: 5 minuti

Vi è mai capitato do trovarvi ingabbiati in un rapporto che non vi fa stare bene ma di non riuscire a liberavene? Le cause possono essere diverse ma alla base c’è sempre un senso di inadeguatezza che non ci fa sentire abbastanza meritevoli per aspirare ad un rapporto “alla pari” con qualcun altro. Solo spezzando questi condizionamenti potremo dar vita a relazioni sane e soddisfacenti con le persone che ci stanno intorno.

L’amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L’amore deve avere la forza di attingere la certezza in se stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà

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Hermann Hesse

In un articolo precedente abbiamo affrontato il tema delle dipendenze affettive definendone le caratteristiche e i tratti fondamentali. Ora cerchiamo di capire perché si crea una dipendenza.

La dipendenza affettiva è una fonte di sicurezza sostitutiva e sembra sia una condizione che si va largamente diffondendo coinvolgendo un numero sempre crescente di persone. Forse si è arrivati anche ad avere una maggiore consapevolezza del fatto che questo tipo di rapporto si basi su fondamenta instabili, che sia frutto di un modo sbagliato di vivere una relazione. Questa presa di coscienza sta determinando un crescente interesse verso lo studio delle cause che lo determinano alla ricerca di una spiegazione.

Ricerca di punti di riferimento 

Ricerca di punti di riferimento

La prima cosa che viene da pensare è che la nostra epoca offra poche certezze. La società si presenta quanto mai instabile, mancano valori e punti di riferimento precisi, niente sembra più in grado di essere considerato eterno. Abbiamo tutti sotto gli occhi frequenti esempi di grandi amori che finiscono, coppie che si dividono, famiglie che si sgretolano, amici che se ne vanno per la loro strada, il lavoro che diventa sempre più spesso precario, la vita che si fa molto più frenetica e lascia meno tempo per sé e per gli altri. A volte ci si sposta, si cambia città e con essa si cambiano frequentazioni, si perdono i contatti che si avevano se ne trovano di nuovi, ma sempre meno profondi, sempre più provvisori.

Questa situazione porta alla nascita di legami deboli, che nascono e si esauriscono nell’arco di un breve periodo. 

Carenze affettive

Spesso, però, la dipendenza affettiva ha origini ancora più profonde: può essere il risultato di carenze affettive percepite nell’infanzia, un bisogno d’amore inappagato. Il bambino che non ha ancora maturato una sua autonomia emotiva e cresce non sentendosi completamente voluto e accettato da un adulto che per lui è importante, non riuscirà ad affrontare questo rifiuto e svilupperà non solo un sentimento di dolore misto a rabbia ma anche un pericoloso senso di inadeguatezza che darà vita a pensieri quali “non mi amano perché non sono capace di meritare il loro amore”. 

Crescendo, le ferite dell’infanzia possono venire dimenticate ma non si cancellano, prima o poi riemergono, in un momento particolare, in una situazione che ricorderà per qualche suo aspetto quella vissuta in precedenza. Questo farà si che, anche da adulto, quell’individuo si sentirà inadeguato, limiterà le sue aspettative cerando qualcuno che si prenda cura di lui e vivrà nell’angoscia di perderlo perché non si sentirà degno di meritare le sue attenzioni. La scarsa considerazione di sé e del proprio valore lo spingerà ad una sorta di circolo vizioso che lo porterà a volersi affidare completamente a qualcun altro ma, nello stesso tempo, a pensare che su questo qualcuno non potrà fare affidamento per sempre perché non appena questi si sarà reso conto del suo scarso valore finirà per stancarsi di lui e lo respingerà.

Quando si è segnati da un trauma e, a distanza di tempo, ci si trova a rivivere una situazione simile o che per alcuni aspetti ci ricorda quella precedentemente vissuta, il nostro inconscio tende ad “utilizzarla” come occasione di riscatto. E’ come se la nostra mente vedesse un’opportunità per rimediare al passato. L’intento ha sicuramente delle motivazioni nobili ma è ingenuo presumere che una carenza di affetto sofferta nell’infanzia possa essere cancellata da una disponibilità assoluta volta ad elemosinare un amore di cui continuiamo a sentirci indegni. E’ il punto di partenza ad essere sbagliato, non dobbiamo cercare un amore “a tutti i costi”, dobbiamo prima capire che l’amore non è un premio e che chi non ne riceve, o non ne ha ricevuto, non ha nessuna colpa da espiare.

Diversi tipi di dipendenze

Diversi tipi di dipendenze

Dipendere da qualcuno, o da qualcosa, significa averne bisogno per soddisfare le proprie necessità, per sentirsi bene, per essere felici.

Va detto, però, che non tutte le dipendenze sono uguali, vi sono dipendenze che possono essere definite sane ed altre che rientrano, invece, in una categoria che possiamo definire patologica. Le dipendenze sane sono quelle che arricchiscono, sono le amicizie, gli affetti familiari, i rapporti sociali di cui si sente il bisogno e che ripagano dandoci in cambio le medesime attenzioni che noi abbiamo riservato agli altri.

Le dipendenze patologiche, al contrario, portano a legarsi ad una persona che diventa l’unico centro di interesse ma che è solo una figura che assorbe la nostra energia senza dare in cambio niente. In questo caso risultiamo quasi annientati, annullati in quella che vediamo come la nostra unica ragione di vita. Una ragione spesso assolutamente non reale, frutto solo di una fantasia che si sforza di colmare i suoi vuoti trovando un rimedio universale che in realtà non può esistere. 

Generalmente, quando siamo in balia di un forte interesse, di una dipendenza, questa è il frutto di un bisogno che si avverte prepotentemente in quel momento. I bisogni di ciascuno possono essere sempre uguali o variare nel tempo, ma crearsi un rimedio più o meno immaginario, in grado di risolvere tutto, ha spesso l’effetto di ingabbiare in una falsa quiete che toglie la capacità di reagire e di affrontare concretamente, nella realtà, quelle che sono le nostre necessità, di impegnarci in prima persona assumendoci la responsabilità del loro soddisfacimento. 

Inevitabilmente, questo tipo di rapporto porta a frequenti momenti di crisi e sofferenza nei quali percepiamo che vi sia qualcosa di sbagliato anche se il più delle volte ci è comodo attribuire questo disagio ai quotidiani piccoli problemi di un normale rapporto di coppia. Frequentemente, comunque, questo disagio genera un malcontento ed un risentimento che crescono fino a non poter più essere giustificati dalla nostra indulgenza e a mandare in crisi questo illusorio idillio.

Sono le donne a soffrirne di più

Un’ultima osservazione che possiamo fare è che la dipendenza affettiva colpisce soprattutto il sesso femminile. Qualcuno ha ipotizzato che le donne costituiscano addirittura il 99% del totale. Coprono tutte le fasce d’età e a volte hanno anche un alto grado di istruzione, ma non si sanno amare. Una spiegazione a questa tendenza può essere cercata nel tipo di educazione che si riceve e che fa si che le donne siano più portate a subire che non ad infliggere e, quindi, alcune di loro tendano ad accettare con maggior rassegnazione una situazione di questo tipo. Inoltre, alcune donne si sentono responsabilizzate molto presto a prendersi cura di qualcun altro. I risultati di alcune ricerche recenti hanno addirittura evidenziato come, fin dai dieci anni di età, alle bambine sia richiesta più collaborazione agli impegni familiari e domestici che noi ai loro coetanei maschi. Questo può avere come conseguenza che le donne vengano abituate a mettere in secondo piano le loro necessità a favore di altri e ad accettare questa situazione come scontata ed inevitabile.

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