di Antonella Di Luoffo
Un mostro si aggira da vent’anni nella foresta bavarese.
Si è allontanato dagli uomini ma di nascosto frequenta la biblioteca di Ingolstadt dove impara a conoscere il mondo, le arti e la mitologia greca dalla quale trae il nome che porta: Prometeus.
Un giorno salva la vita a Karl Reinholdt, pioniere della chirurgia, che per questo decide di operarlo per cancellargli le cicatrici.
A lui, dopo questa prima metamorfosi, rivelerà la sua identità.
Estratto
“Durante il tragitto si era sentito costantemente seguito, ma non aveva mai voluto voltarsi per controllare chi fosse. Sapeva che se si fosse fermato, egli avrebbe fatto lo stesso e lo avrebbe aspettato.
Entrò nel cortile della villa, smontò da cavallo e proseguì a piedi, umilmente seguito dalla sua ombra. In braccio stringeva l’innocente cadaverino senza più anima. Sentiva il terreno fangoso sotto i piedi. Il buio gli impediva la visuale, ma nonostante le difficoltà proseguì e, seguendo le indicazioni che gli aveva dato Lauren, riuscì a raggiungere il giardino delle anime.
Aprì il cancelletto ed entrò in rispettoso silenzio.
Sentiva battere sotto terra le anime dei bambini intrappolati per sempre nei loro corpi dalla follia ludica di una donna devastata dal lungo, disperato e solitario abbandono.
Si accovacciò per sentire le loro voci dall’abisso della terra che lo chiamavano, invocandogli di portare il nuovo ospite. Ma egli non voleva farlo, temendo che anche quella creatura innocente non si sarebbe potuta innalzare verso il paradiso, come era stato per loro.
La luce della luna improvvisa e sorprendente rischiarò le tenebre, mostrandogli con orrore ciò di cui egli stesso, indirettamente, era colpevole: le piccole fosse riempite di terra e sangue.
Istintivamente si mise una mano davanti agli occhi per non guardare. Allora la sua ombra parlò.”
Breve biografia
Dal 2009 scrive per il magazine online www.psicolab.net
Antonella Di Luoffo, laureata in filosofia presso l’Università “La Sapienza” di Roma, è insegnante di sostegno nella scuola superiore. Autrice del saggio Educazione al rispetto delle omosessualità (2008), ha collaborato con lo storico trentino Giuseppe Sittoni al libro Fatti di Resistenza (2017).