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Assunti di psicodinamica: i meccanismi di difesa

difesa; persona;
auto difesa della persona

Livelli e funzione dei meccanismi di difesa

I meccanismi di difesa in psicodinamica sono interpretati come espressioni inconsce della nostra mente in comportamenti o pensieri atti ad evitare e proteggersi da emozioni o situazioni dolorose
Tempo stimato di lettura: 2 minuti

ASSUNTI FONDAMENTALI DELL’APPROCCIO PSICODINAMICO
– LE DIFESE PSICHICHE

La questione delle difese psichiche è strettamente collegata alla teorizzazione sulla struttura della psiche e all’interazione dinamica tra le entità che la compongono.
I meccanismi di difesa sono stati teorizzati da Freud, per poi essere approfonditi da diversi autori di differenti correnti facenti capo ad una concezione psicodinamica della mente.
Per comprendere i meccanismi di difesa è necessario fare riferimento al modello psichico freudiano, sia a livello topografico (1° topica, suddivisione della mente nei sistemi inconscio e pre-conscio – conscio) che strutturale (2° topica, suddivisione nelle istanze Es, Io e Super-Io): l’energia pulsionale contenuta nell’Es spinge per la soddisfazione di un desiderio, di un impulso, di un bisogno emotivo ma questa soddisfazione non è sempre possibile perché trova sul proprio cammino sia le altre istanze interne che la realtà, con le quali si trova a negoziare. I meccanismi di difesa permettono al soggetto di proteggersi da queste dinamiche conflittuali, soggettivamente percepite come spiacevoli ed angoscianti: l’Io – istanza che si occupa di mediare con la realtà – metterà in atto una difesa, permettendo al soggetto di diminuire la tensione generata e restituendo così uno stato di omeostasi. Il prezzo da pagare per mantenere un buon livello di omeostasi è però dato da una distorsione più o meno importante del proprio mondo interno e/o del mondo esterno.
Nelle terapie psicodinamiche l’analisi delle difese assume un ruolo fondamentale anche per il fatto che queste sono strettamente legate al livello di funzionamento: lo stile difensivo – cioè la prevalenza con la quale una modalità difensiva si presenta – concorre alla comprensione dell’organizzazione della personalità e della gravità del disturbo del paziente. Per un buon esito è fondamentale che il terapeuta comprenda a fondo le dinamiche interne del paziente (da cosa si sta difendendo e perchè) al fine di promuovere una buona alleanza e di poter intervenire sulle rotture relazionali con efficaci manovre riparatorie.

I MECCANISMI DI DIFESA
Difese primitive

  • Scissione: compartimentalizzazione delle esperienze del Sé e dell’Altro tale da rendere impossibile una integrazione. Previene il conflitto causato dall’incompatibilità di due aspetti polarizzati di sé o di altri.
  • Identificazione proiettiva: pressione sull’altro affinchè assuma caratteristiche del sé che vengono in lui proiettate
  • Diniego: negazione della realtà per evitare emozioni negative connesse ad essa.
  • Dissociazione: distruzione continuità del sé per mantenere l’illusione di controllare la realtà a fronte dell’impotenza percepita nel farlo.
  • Idealizzazione: attribuzione di qualità perfette all’altro per evitare delusioni, invidia o rabbia.
  • Acting out: messa in atto di impulsi o desideri inconsci per evitare affetti dolorosi.
  • Somatizzazione: conversione del dolore emotivo in sintomi fisici.
  • Regressione: ritorno a un punto precedente dello sviluppo per evitare conflitti legati al livello di sviluppo presente.
  • Fantasia schizoide: introiezione: modo di gestire la perdita di una persona introiettandone le caratteristiche.
  • Difese secondarie (o nevrotiche, o di alto livello).
  • Identificazione: interiorizzazione caratteristiche di un altro da sé diventando come quest’altro.
  • Spostamento: trasferimento di sentimenti associati a un’idea, oggetto o persona che somiglia con l’originale.
  • Intellettualizzazione: eccesso di pensiero astratto per evitare probabili ostacoli nell’affrontare la realtà.
  • Isolamento dell’affetto: separazione di un’idea dall’affetto ad essa associato.
  • Razionalizzazione: giustificazione di credenze o comportamenti inaccettabili.
  • Sessualizzazione: attribuzione di significati sessuali a oggetti o comportamenti per rendere eccitante un’esperienza negativa.
  • Formazione reattiva: trasformazione desideri inaccettabili nell’opposto
  • Rimozione: eliminazione di idee o impulsi inaccettabili, bloccandone l’accesso alla coscienza
  • Annullamento retroattivo: negare implicazioni sessuali, aggressive o fonte di vergogna tramite una rielaborazione
  • Livello di organizzazione
  • Livello nevrotico Super-Io ben integrato, difese di alto livello, identità discretamente stabile, forze dell’Io notevoli, patologia basata sul conflitto, funzione riflessiva integra
  • Livello borderline integrazione del Super-Io minima, difese primitive, diffusione d’identità, debolezza dell’Io, contemporanea presenza di conflitti e deficit importanti, funzione riflessiva compromessa

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